Notizie Salutari gennaio 2011

Notiziario periodico redatto dalla dott.ssa Fiamma Ferraro per Buteyko-Italia e riprodotto su autorizzazione

Salve e Buon Anno a tutti!

Spero, come ripeto ogni anno, che tra i “buoni propositi” per l’Anno Nuovo abbiate messo anche quello di “respirare meglio” iniziando/riprendendo/intensificando gli esercizi del metodo Buteyko!

Inizio con una segnalazione di carattere “esoterico/spirituale”.

Ho appena letto nel libro “Le leggi del Karma” di Goswami Kriyananda, un noto maestro di kriya yoga, il seguente paragrafo: “Praticate il pranayama, la scienza di estendere e trattenere il respiro senza sforzo... e più a lungo verrà trattenuto il respiro senza sforzo, più in fretta accadrà l’eliminazione totale del karma; lo stato di assenza di respiro non è uno stato inconscio ma uno stato super-conscio e questo fa sì che possa soverchiare qualsiasi karma e quindi dissolvere anche il karma del passato. Il samadhi è l’arresto mistico del respiro fisico, che è ben diverso dal trattenere il respiro con la forza di volontà. "Quando si trattiene il respiro “a calice pieno” (dopo l’inspirazione) spiega poi Kriyananda, il karma del passato viene ammorbidito, e quando si trattiene il respiro ”a calice vuoto” (dopo l’esalazione) il karma del passato viene eliminato. Pertanto, raccomanda Kriyananda: ”quando trattenete il respiro (senza sforzo) pensate pensieri buoni e vivete buone sensazioni. Di solito il nostro trattenere il respiro è quasi impercettibile, eppure quello è precisamente il momento in cui il karma del passato viene ammorbidito”.

I conoscitori delle religioni orientali sanno bene cosa sia il karma; si tratta delle conseguenze delle buone o cattive azioni eseguite nelle vite precedenti, che determinano buoni o cattivi eventi nella reincarnazione attuale. Pertanto, praticando il metodo Buteyko (con il quale si riesce per l’appunto a non respirare, senza sforzo, per frazioni di tempo più lunghe), oltre a guarire da acciacchi vari potrebbe essere possibile anche migliorare il nostro karma :-) !

Altri medicinali da ritirare

Vengo ora alle notizie più “scientifiche” alle quali è in genere dedicato questo Notiziario, e devo purtroppo continuare con gli ormai consueti avvertimenti.

La rivista medica francese Precrire osserva che sarebbe opportuno ritirare dal mercato i farmaci contenenti il principio attivo Buflomedil, un vasodilatatore, sottolineandone la pericolosita' e gli effetti negativi cardiaci e neurologici anche mortali. Gia' nel febbraio scorso l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) aveva emesso una comunicazione sulla sicurezza rivolta ai medici, consigliando ulteriori cautele. Tuttavia il farmaco non è ancora stato ritirato.

Non vi nascondo che, quando mi chiedono “ma è sicuro al 100% che il metodo Buteyko sarà efficace nel mio caso?”, invece di stare pazientemente a rispondere, al telefono, che sarebbe disonesto da parte mia assicurare un’efficacia al 100% (ognuno è un caso a sè ed in campo medico nulla è mai sicuro al 100%) mi verrebbe spontaneo rispondere che perlomeno è sicuro al 100% che il metodo Buteyko, (purché ben praticato) non farà male, cosa che non si può dire per alcuni farmaci.

Inquinamento ed eccesso d’igiene. La terapia chelante e la terapia elmintica

Si moltiplicano le notizie allarmanti sui veleni dai quali siamo sempre più circondati: basta pensare all’acqua all’arsenico ed alle uova/carne/latte alla diossina in Germania. Come ho messo spesso in rilievo, il respiro è uno dei fattori più importanti –se non il più importante- per la salute ma non è l’unico. Vi è sempre tutta una serie di fattori da considerare e non si può pensare che sia possibile, grazie al metodo Buteyko, stare bene anche se si beve acqua all’arsenico! Respirare bene aumenta indubbiamente anche in questi casi la nostra resistenza e capacità di disintossicazione che tuttavia, se l’arsenico o altri veleni sono troppi, ha dei limiti. Il metodo Buteyko ha comunque anche in questi casi una importante funzione di allarme: se, pur facendo bene e con perseveranza gli esercizi, non si riesce in tempi ragionevoli a migliorare il modo di respirare, spesso il motivo è da ricercare nella presenza di veleni depositati nell’organismo.

Nel 2003 avevo studiato ed approfondito in Germania la terapia chelante (diretta appunto ad eliminare dall’organismo i depositi di mercurio, metalli pesanti ed altri veleni); si tratta della terapia che, insieme a quella riguardante il miglioramento del modo di respirare, ho raccomandato con la frequenza maggiore nei miei ultimi 7 anni di pratica medica (sto scrivendo un libro sull’argomento). Siamo veramente alle prese, nel nostro ambiente, con un numero di agenti tossici di dimensioni preoccupanti.

Mentre la “sporcizia” chimica che ci circonda non ci allarma quanto dovrebbe, l’atteggiamento è invece diverso nei confronti della “sporcizia naturale”, con la quale abbiamo convissuto per secoli. Molti sono terrorizzati dall’idea del minimo contatto con germi e terriccio e lavano/disinfettano quasi ossessivamente tutti gli oggetti con i quali entrano in contatto. Anche in questo, come in altri campi, vale la raccomandazione di trovare la giusta misura!

Già in altre edizioni del Notiziario avevo accennato alla teoria dell’”eccesso di igiene” quale causa del grande aumento dei casi di asma, allergie e malattie autoimmuni. In base a questa teoria, per migliaia d’anni il sistema immunitario umano si è sviluppato in condizioni di stretto contatto con il terreno e le varie sostanze (germi, vermi, residui vari ecc.) in esso contenute. L’uomo moderno invece compra alimenti, lavati e disinfettati, nel supermercato; i bambini non giocano quasi più nei campi e prati ma in casa o in cortili asfaltati; mancherebbe quindi al sistema immunitario umano, in base a questa teoria, la possibilità di confrontarsi ed allenarsi tramite il contatto con la “sporcizia” naturale alla quale era abituato, e ciò porterebbe ad un suo sviluppo e funzionamento non ottimale. Nell’ambio di questa teoria sta nascendo la “terapia elmintica” ( con prodotti ricavati da vermi), ed una ditta tedesca ha messo a punto, contro le allergie, dei medicinali contenenti appunto dei residui elmintici, già prodotti ed in vendita in Tailandia. Anche se impiego da tempo, con ottimi risultati, dei medicinali provenienti dal regno animale, come api, formiche, ed in particolare ragni, scorpioni e serpenti (elaborati con determinate procedure ed usati in Germania da decenni), per quanto riguarda la terapia elmintica mi sembra che i risultati, e soprattutto l’innocuità, non siano ancora sufficientemente provati e mi sembra preferibile aspettare che si concludano le ulteriori sperimentazioni in corso in Germania.

Studi sul respiro e l’asma presso la Southern Methodist University di Dallas

I professori Thomas Ritz ed Alicia Meuret, presso questa Università, hanno elaborato un programma durante il quale intendono insegnare agli asmatici come migliorare la loro condizione cambiando il loro modo di respirare.

Il programma è finanziato con 1,4 milioni di dollari dal National Institute of Health e si concluderà nel luglio di quest’anno.

I professori in questione osservano (dando –giustamente- la loro affermazione per scontata e non necessitante ulteriori conferme) che “Durante un attacco d’asma si tende ad iperventilare e sfortunatamente ciò peggiora il problema, facendo diminuire i livelli di CO2 nel corpo, il che ostacola la circolazione del sangue verso il cervello ed irrita ulteriormente le vie respiratorie. Gli asmatici che iperventilano costantemente rischiano carenze croniche di CO2, il che li rende più vulnerabili a futuri attacchi“. Impiegando il programma da loro elaborato (Capnometry-Assisted Respiratory Training -CART) i professori intendono insegnare ai pazienti come eliminare l’iperventilazione.

Fa piacere vedere come finalmente si inizi ad osservare l’esistenza di iperventilazione e carenza di CO2 negli asmatici. Ciò che fa meno piacere è vedere che i professori in questione, senza nemmeno menzionare Buteyko (che, 60 anni prima di loro aveva osservato il fenomeno in questione) ritengano necessario ricorrere, per questo riaddestramento respiratorio, ad apparecchiature (i capnometri, che misurano la quantitò di CO2 contenuta nell’aria esalata) complesse e costose, alle quali si ha in genere accesso solo in ospedali o studi medici.

Io stessa, presa alcuni anni fa da un “raptus” tecnologico, mi ero procurata, con notevole spesa, un complesso capnometro, sperando di potere con questo strumento insegnare meglio la respirazione Buteyko ai miei pazienti. Il primo entusiasmo era però passato presto e mi ero resa conto che la semplice PC (pausa controllo) insegnata da Buteyko, costituisce il modo più semplice ed efficace, che può essere effettuato ovunque, senza macchinari, per misurare il rapporto del nostro organismo con la CO2. Purtroppo siamo tutti portati a pensare che le procedure costose e tecnologiamente complesse siano più efficaci di quelle semplici e non costose. Non è sempre così, e Buteyko ne è il miglior esempio!

Avviso importante:

Tutti i notiziari qui riportati hanno solo scopo informativo e, anche se alla redazione ha partecipato un medico, non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, con approfonditi accertamenti.

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